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Poesia di Giuseppe Zucca
La vanghetta del fante

La vanghetta del fante
Inalberata sul fianco
 dello zaino, tutto giù, tutto bianco
di polvere, leggera e brava
la vanghetta viaggiava.
 Emigrava da settore a settore
pei sentieri lunghi della guerra.
Mentre sentiva, lui, di sudore,
lei odorava di terra.
Il fante se la sentiva parente,
 arma vecchia della sua gente;
più sua d'ogni altro arnese,
più cara del tascapane,
perché gli ricordava il paese,
le sue creature lontane,
il campo: dove chissà
 quando tornerà... se tornerà.
Di', fante: vittorioso fantaccino!
 Domani col tuo passo di contadino
ritorni, finalmente, al paese.
Non lasciarlo, questo tuo arnese!
Porta la, la eroica sorella
più piccola, laggiù dov'è quella
grande, che ha la punta d'oro:
la vanga del tuo lavoro.

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