Poesia di maestra anonima
Piccola mano
Piccola mano
(In memoria di un alunno morto)
lo ti rammento, sai? piccola mano...
Il tuo palpito lieve io lo risento
soprattutto nell'ore che la folla
dei tuoi compagni giovinetti a schiera
sale e discende per le chiare scale
perenne flutto di un ridente fiume.
Allora tu, indifeso, a me venivi,
che l'impeto sereno a te mancava
e negli urti giocondi era l'insidia;
ma un argine sicuro era il mio fianco.
A te la mano era sostegno, e agli altri,
la voce e gli occhi erano freno e guida.
Per giorni e anni discendemmo uniti
piccola mano gracile e nervosa,
tutta fremiti e guizzi nella mia,
e quante volte mi serrò la gola
il trepido pensier della tua fine.
Ed anche te vidi composto in pace,
com'altri giunto innanzi tempo a sera;
anche te piango, figlio mio del cuore.
con le speranze intorno a te sfiorite.
Il tuo palpito lieve io lo risento
soprattutto nell'ore che la folla
dei tuoi compagni giovinetti a schiera
sale e discende per le chiare scale
perenne flutto di un ridente fiume.
Allora tu, indifeso, a me venivi,
che l'impeto sereno a te mancava
e negli urti giocondi era l'insidia;
ma un argine sicuro era il mio fianco.
A te la mano era sostegno, e agli altri,
la voce e gli occhi erano freno e guida.
Per giorni e anni discendemmo uniti
piccola mano gracile e nervosa,
tutta fremiti e guizzi nella mia,
e quante volte mi serrò la gola
il trepido pensier della tua fine.
Ed anche te vidi composto in pace,
com'altri giunto innanzi tempo a sera;
anche te piango, figlio mio del cuore.
con le speranze intorno a te sfiorite.