di Angela Nanetti
Alla fine di marzo, una mattina,- ci svegliammo con la neve. Fu una cosa bellissima ma anche strana, perché pochi giorni prima, con la maestra, eravamo usciti in giardino a guardare la primavera e avevamo riempito due pagine di osservazioni fitte fitte. Vedete che le gemme si sono dischiuse?
E noi: - Sììì
Vedete l'erba nuova? Di che colore è? Verde!! - strillavamo. Ma lei, che non era mai contenta: E poi?
Gialla! - disse qualcuno.
Ma non è gialla, osservate bene: è di un verde tenero, vicino al giallo. Scrivete.
E ora guardate qui...
Insomma, una noia. E tutte le volte che mi allontanavo per guardare come mi pareva, lei:
Antonio, non distrarti, vieni qui. Altrimenti come fai a scoprire la primavera?
Risposi alla. maestra che la primavera la conoscevo già e che da mio nonno era più bella...
Lei se la prese e quando la mamma mi venne a prendere, le fece un mucchio di storie sul fatto che non
stavo attento e che non avrei imparato a scrivere come gli altri. Così, quando due giorni dopo mi svegliai con la neve, pensai con soddisfazione che la maestra! sulla primavera, si era sbagliata. Volevo dirglielo appena arrivato a scuola, ma lei quella mattina non venne e noi ci divisero tra una maestra e l'altra...
Nel pomeriggio soffiò il vento, tornò il sereno e la neve si sciolse.
Marzo è proprio pazzo, sentenziò la nonna Antonietta.