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ombrellirovesciati
Poesia di Enrico Tomei
Marzo

O Marzo pazzerello,
dietro l'ombrello
rovesciato
vedo improvviso
il tuo viso scaltrito,
a volte piangente
di lucida pioggia,
a volte ridente
di splendido sole.
Volubile come un bambino,
alterni scrosci di pianto,
attimi uggiosi,
scatti rabbiosi,
a sorrisi di cielo turchino.
Imbronciato,
metti trine di cristallo
fra le dita degli alberi stanchi
di riposo,
fai bianchi
di grandine chiassosa
il tetto, il balcone il selciato
e, sguaiato,

spettini la mimosa.
Metti viole nell'orto,

pratelline nel prato
e sciogli la brina sulle invetriate
malate, se ridi.
Ma se impazzi,
getti il tuo scompiglio folle
nella veste del cielo leggera,
fra le foglie del bosco,
tra i riccioli dei bambini
e sulle aiuole dei giardini
che aspettano la Primavera.

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