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Poesia  di Mario Luzi
Memoria di Firenze
E quando resistevano
sulla conca di bruma
le tue eccelse pareti sofferenti
nella luce del fiume
tra i monti di Consuma,
più distinto era il soffio della vita
intanto che fuggiva;
e là dove sovente s'ascoltava
dai  battenti socchiusi delle porte
origlianti la luna
la tua voce recedere in assorta
stanze ma non morire,
non un pianto, una musica concorde
coi secoli affluiva. Senza un grido,
né un sorriso per me lungo le sorde
tue  strade che conducono all'Eliso...
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