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Poesia di Luigi Pignataro
L'assurda violenza

E' arrivato un nuovo autunno, ma nulla è cambiato.

Il rumore della pioggia battente

sull’erba dei prati, non più verdi e forse ancora acerbi

risuona  violento nella valle dei pensieri

come l’echeggiare di una violenta battaglia

non voluta , ma subita nella totale solitudine.

Ricordi ancora come i fiori nel loro splendore naturale

inorridirono al suono dei lamenti

di  quella assurda brutalità

e racchiusero i propri petali in un ermetico mutismo.

Le rondini che dipinsero il cielo azzurro

con le loro virate folli non cantarono più  l’avvento primaverile,

ma impaurite dall’incubo dei parassiti

dall’apparenza dolcezza sorvolavano

la durezza della vita che hai dovuto provare.

Ancora oggi giunge violento nel tuo cuore

il frammento di spensieratezza che quel giorno

piovoso decidesti di vivere per riempire

gli attimi noiosi del tuo dinamismo.

Lo hai volontariamente consegnato alla storia

per dimenticare l’esultanza.

Ma un giorno la pioggia cesserà di battere

su questi prati segnati da lunghe

ed eterne violenze fra mammiferi viventi,

ed ecco, tu sarai grande e scoprirai, che una goccia d’acqua

può scolpire nel prato non più verde e forse ancora acerbo

il solco della felicità.

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