Poesia di Léopold Senghor
Donna bianca
Donna nuda, donna nera vestita del tuo colore che è vita,
della tua forma che è bellezza.
Sono cresciuto alla tua ombra;
la dolcezza delle tue mani mi bendava gli occhi.
Ed ecco che nel cuore dell’estate e del meriggio
Ti scopro terra promessa, dall’alto di un alto colle calcinato
E la tua bellezza mi folgora in pieno cuore come il lampo di un’aquila.
Donna nuda, donna oscura
frutto maturo dalla carne piena, estasi cupa di vino nero,
bocca che rende la mia bocca lirica,
Savana di puri orizzonti, savana che fremi alle carezze ardenti del vento dell’Est
tamtam scolpito, tamtam teso che tuona sotto le dita del vincitore
La tua voce profonda di contralto è il canto spirituale dell’amata.
Donna nera, donna oscura
olio che alcun respiro riesce a increspare,
olio calmo sui fianchi dell’atleta,
sui fianchi dei principi del mali
gazzella dalle giunture celesti,
le perle sono stelle sulla notte della tua pelle
delizie dei giochi della mente i riflessi dell’oro
che rosseggia sulla tua pelle che si screzia
all’ombra della tua capigliatura si rasserena la mia angoscia
per il sole vicino dei tuoi occhi.
Donna nuda, donna nera
canto la tua bellezza che passa,
forma che fisso nell’eterno,
prima che il destino geloso ti riduca in cenere
per nutrire le radici della vita.
Léopold Sédar Senghor poeta senegalese