Poesia di Gabriele (Giampiero Iezzi)
Nell'oblìo
Dio dimmi!
C'era una volta un uomo che
amava una donna… nella vita!
Breve, Sì! Ognuno ama l'altro
e consumano se stessi nel gioco
degli amanti son mantenuti come
le farfalle della notte ammutinate
che cercano dal petalo di rosa rosso
d'intenso il profumo di quel bulbo
riconosciuto dove lì, le cicale cercano
laboriose fornicando ancor la quiete.
Signore loro!
Più non sanno quello che fanno, son
impastati d'odio fino alle orecchie,
con il cuore nel pianto l'anima erosa
nell'oblìo del debito economico si
sentono caduti in disgrazia incapaci
di reagire sono scemi senza prospettive.
Per me già rovinato dalla invisibile malattia
curato male nell'andare a Lourdes sto peggio
pieno come sono d'acciacchi collaterali
del giocar patologico mi sento in un giro
per forza con una voglia interiore di vivere.
Nel silenzio, ooh Cristo!
Gli strilli interagiscono nel corpo in visibilio
con il cervello spappolato dai ragionamenti
della logica d'un squinternato vivere che
nella paura di morire scivola la mente
nel buio non si ragiona più perché
la pietà scappa via da sotto i piedi.