Poesia di Gabriele
Novembre
Ooh Novembre semini la morte come il grano
che aspetta da te cose nuove in onore del
giugno al maturare il clima nuovo sulla terra,
son campi di gramigna arsi in ogni vicolo di strada.
Per non far vedere come vere asfaltato è in malo
modo amato poco e mal arato dal destino l'erba
medica concimata ignorante è drogata
distribuisce senza ritegno quella marijuana.
Nel macinare il tempo è un mulino che lavora la versione
disabile della mia vita, come una statua che fissa emozioni,
nell'insistenza sempre presente la natura consuma il futuro
come l'inglorioso passato uguale vive l'esistenza con il male
senza prospettive .... sicuramente breve come la farfalla.
Sempre con lo stesso ritornello interrompo le tue canzoni
degne per San remo da predicare dolce alla vaniglia d'amore,
chi canta sul palco replica fantasie in versi rabbiati, solato è
di malinconia per la solita nota musicata all'annoiato vivere.