Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele
La tristezza malincronica
Aaa aiuto cercasi!
da te, Santità d'infinito, voglio il meglio per me
doppione: io sono il clone che allo specchio si vede
vivo ma è morto, perché non mangia, piange e si vende.
Adottatemi! In affitto sono un dog… ma, per della
disinteressata compagnia.
Bastardino con due occhioni… così, guardatemi!
Son cucciolo yorkshire un, pò toy, bel cagnolino
che cerca un padrone clown con il croccantino.
Così Signore, io attendo te nella mia oasi del male.
Affranto nel raccontarmi sfogo il sudicio dolore,
in attraenti brani poesiabili, scrivo le toste parole
estese guardando il sole brillar birichino di raggi
in cielo diffuse dalle fessure delle nuvole.
Son l'infiammabile disabile che brucia le iniziative
compatibili per ammazzare il tempo allo spuntar delle
stelle d'andromeda, per trovare un suolo nuovo,
anche adattato, per vivere in pace la mia diversità.
Nella fatalità, disabile fantasma son da compiangere
per la normalità interiore di persone che guardano
con occhio critico, me elemosinante del ricordo sfuso
di chi cerca ancora la vita ai limiti della strada d'asfalto
… non c'è più capinera che vola su uno sputo di terra.
Giampiero! Minorato sarai alla ricerca continua per
dello spunto da vivere… alternato alla malincronica
stanchezza dell'essere stufo, appunto le sconfitte
atroci della mia vita, nate dal male… dell'anima.
Tanti anni fà nel vero vivevo giovane i miei giorni
nel gioco della vita ora, alla vecchiaia con le rughe
son pieni per la memoria, d'ogni tentativo che resuscita
l'amara, voglia al sapor del fiele di una mela marcia
che cade dal mio albero delle idee a ogni alba
del desiderio, il mio pensiero atroce nel sogno
resta un'avventura.