Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele -
Hacker -
Parkinson, sei una flebo che goccia
dopo goccia eternamente declina
piano, sfila la mente...
termina la quiete in corpo!
E' la ripresa in diretta di
un burattino in tensione nervosa.
Per l'acuto in sottofondo del dolore,
a cinecittà è un apprezzato attore,
tenore.
Nell'area radiazioni di mutismo
si oppongono al vano silenzio,
il muto trascina le ultime parole sul gobbo
per terminare la messinscena dell'opera
parkinsoniana che a ogni fine recita
con strilli in filodiffusione nella camera
da letto non si godeva mai del dolce erotismo
dovunque si cercava non l'amore
il canovaccio di scena per il nuovo attore
sempre deceduto scontato nella storia del film
molto ricca d'eventi spiacevoli sempre
con la stessa fine.
Parkinson come entri nella parte di un corpo
cambi volto per il tuo fantasma, sei irriconoscibile!
istruisci con un dischetto la mente in internet
automaticamente nel desktop preferisci
l'inserimento mentale nel cervello,
del software che avanza e distrugge la dopamina,
presente alla gestione programmi del computer
per scaldarsi un posto da hacker nella questione
in condominio con il mondo mio.