Poesti emergenti
Poesia di Gabriele
Ebano di pietra
Dalla stella Sirio un frizzante misto di luci
laser medicinali di stalevodopamina
come una cometa, s'illumina la terra.
Uomo! nel nascere da una donna
vivo sono a metà e, disabile lavoro, con lei,
i sogni nella marea dei sentimenti.
Vario, con sorriso e allegria d'amore, si
sogna l'amicizia e affetti tangibili
nell'aria gravida terrestre, sono
sfregati, tutti trucioli delle emozioni
per una vita che sà di fregatura.
Per dare forza alle mie parole, nel raccontar
son penose parolacce invidiose d'odio
per chi dorme e riposa nella felicità…
là boriosi di gioia con altri nel fare sono
in un'oleoso sfociar d'emozioni macere
nel lago di roba puzzolente che costa
una vita, spesa in opere di bene.
Quando nella pena poi si lascia tutto
nel morire insieme al tedioso poetar
che sà di prosa, Alfine…
con le mani pesanti scrivo del dorso curvo,
nel mio corpo, è l'immagine della pietà del
monte, una pietra miliare.
Ebano in croce! Io son uno scheletro che si piega
al fabbro del dolore che perquote martellando
al caldo giorno lavorandomi di fino, con pazienza,
è sempre festa nel mio letto all'arrivo della sera.
Stò a litigar il sonno a carte napoletane giocando
nella notte a tressette con il morto al lume pazzo
della ragion tremenda della vita paziente cerco
un po' di quiete e, nel tremor cammino… mah, non
mi spezzo! Nel cuor non c'è disagio. Quando
con la stampella a braccia aperte, la morte
alfin m'accompagna con diffuse lacrime
nell'ora d'aria, commuove la polvere allo
strusciar dei piedi confusi nel fango di tristezza
trattati son due pezzi di legno le gambe prive di
forza, anche di buona volontà.
Trova nuova voglia di ridere, raschiando
il fondo nell'anima, nel suo stato fisico,
clown in volto bianco melodramma da
attor parkinsoniano stà contorto con i
nervi tesi, al piede, davanti al water
cercando di scaricar il tormento delle
droghe medicinali: dopano, ingrana in
testa la dopamina senza frizione usura il
cervello fuso nel corpo, per effetto dei collaterali.
Con l'ingrato parkinson che frusta l'anima
mia frustrata nel travaglio della depressione
interiore muore… per riposare!