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Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele
... della  fede


Parlarne in prima o in terza battuta della mia
persona umana, ha il dono della sua vita con
l'anima da convincere, comunque segnata
malgrado tutto agli eventi ancor sopravvive.
Strano! Ooh Signore io son qui  ricercato,
mi sogno… Vivo o Morto meritevole di
essere ricordato nel futuro che desideravo
avere dal vivere non vissuto… arrabbattato
in un mondo dove nessuno è fesso tra luci e
ombre sotto il cielo amletico di blu psichedelico
al cimitero di ceppiratti nella crisi logica, dell'essere
sono tra esseri morti dove a parte la vita ribelle d'ognun
ribolle allo spirito del pianto con le lacrime soffice
fa la terra lì dove con il badile ci si scava la fossa
per la cassa da morto.
Poi immancabile son vivo la mattina quando fa
capolino due raggi di sole sveglia dal sonno il
buio nella stanza che ravviva al desiderio di
vivere con gli immancabili dolori.
Rosicchia come i topi chi colpito dal morbo,
senza salute si sente disastrato concepibilmente
un mostro con la lapide sulle spalle che si trascina
pesante!
Scansato! Sarà aiutato nel tempo? No, perché
sostenerlo è dura perdente per la famiglia inserita
in una comunità civile che è umana nell'approccio
in modo diverso nel vedere chi il diverso lo vive
per tutta la vita.
Brutto giorno dopo giorno in solitudine lasciato solo
in una casa dimenticato cerca con la candela accesa
della fede, le molte coccole in un mezzo sorriso tra due
chiacchiere formali per rinnovare l'aria d'un rapporto
umano rinchiuso nel suo timido silenzio davanti allo specchio.

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