Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele -
...che mai è stata mia
Signore,
con te in un patto di affidabilità potrei accettare la dipartita.
Sorreggimi solitudine mi nascondo in stretti spazi abituè
d'opachi lati angusti nel perimetro beato cerchiato coperto
della tua libitudine, cosa vuoi da me?
Ma, che volete ancora dalla vita...
che sempre l'avete detto...
che mai è stata mia.
Nato non desiderato per una vita da forzato
carcerato nell'età della ragione sbarrato senza salute
mi dici: sei una manna del destino!
poi, dimenticato a macerare a capofitto nel dolore.
Temi qualcuno Signore? di specificato
hai paura! di morire come me senza motivo.
Io non tramo il male per nessuno verso alla vita
sempre per un passato di ere povere di vero potere
veritiere d'eventi avanti ieri non è più da dare
per ricavare ne da offrire per regalare.
La vita goccia quand'è a goccia varie tra le cose vere
col corpo da usare è per tutti un dannato vivere. Vita!
se vivi batti un colpo per me, io non ti sento più.
Tu sei che batti al cuore? affinchè l'ingenuo sangue
in corpo ateo mitiga le forti emozioni dell'anima.
Danno linfa nuova per la vita mia dimenticata,
al momento del bisogno non salutata dalla morte.