Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele
Calpestata!
Pazzo di sera cerco la notte con del sonno chimico
per riposare… Non basta accidenti d'un Parkinson
se perdo colpi non più posso contrastare il tuo antico
dolore. Fammi sognare della felicità con sorriso, Signore!
L'un per l'altro anima con il corpo nel tremore mal d'amore
comprendono e, non sò se piangere o ridere nel mio malore.
Dimmi! Indicami il paradiso dov'è la via dei santi, sì!
Quella dei canti della vita… come la mia, dov'è? Signore
in me non vedo più il Giampiero di sempre semplice
che amava veramente la terra perché solo così si ama la vita
da vivere vissuta per far contento te Dio, che c'è lo ha dato
e così capito che non deve essere scambiata nel tempo.
Calpestata!
Invece è, così facendo s'uccide da solo il genere umano
che gia vive in paradiso! Come quello in cielo descritto dalla
preghiera del "Padre nostro" che stà anche sulla terra, ed è
la terra, quel " Pane quotidiano" la salvezza per la nostra vita.
Nel tempo una marea di paraculi per il mondo accecati grillano
la mente onesta di chi vota e mandano a politicare le opinioni nel tempo
tramandate, rubano e sporcano l'amato significato della democrazia
nuotando nei loro cuori sfiammati dissanguati nella morale son cittadini
prede facili sfruttate nella loro genuina bontà dell'intelletto.
Come quelle offerte dalla vita sulla terra naturali ancor di più
fruttate con le innumerevoli tecnologie che portano al tormento
psicologico l'equilibrio planetario.