Poesia di Federico Garcia Lorca
La donna lontana
(Sonetto sensuale)
Tutte le mille fraganze che emanano dalla tua bocca
sono profumate nuvole che uccidono di dolcezza.
Il mio corpo è come un'anfora, fatta di notte scura
che riversa la sua essenza in te, folle divina!
I tuoi sguardi si perdono dietro i dolci sentieri,
per te Notte ed Erebo ritornano dal Nulla,
Febe languida davanti a te si spegne, umiliata,
e una brina di fiori ricopre la testa di Eros.
In una notte tutta blu, nel giardino silente,
quando tu starai fantasticando di contrade brumose
e il piano consumerà la Canzone dell'Oblio,
La stella del mio bacio si poserà sulla tua fronte,
la fonte della mia anima ti inoderà di rose
e il piano canterà vibranti suoni.
Erebo, figura presente nei miti della religione greca. Il suo nome significa le tenebre infere, Figlio di Caos e fratello della notte, con la sorella generò il giorno (Emera) ( personificazione del cielo più alto, dove la luce pura). Oltre a all'etere e al Giorno, Erebo ebbe dalla Notte altri figli: no si trattava di vere e proprie divinità, ma di personificazioni di comportamenti e paure umane. Nella mitologia grca, Febe, colei dalla corona d'oro, era una dei titanidi originari, i giganti figli di Urano e Gaia.
Federco Garcia Lorca - da Poesie d'amore
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