Poesia di Fausto Maria Martini
Dalla città
Lettera all'amica provinciale
Un giorno, forse, ti racconteranno
gli amici qualche mio beato amore:
e perfidi, spiando il tuo rossore,
con aria di mistero ti diranno:
«Amava Fausto un' avventuriera,
venuta di lontano, e ignota e bella,
cuore d'amante, riso di sorella,
la figlia d'un'eterna Primavera.
Ella vestiva come principessa,
e i suoi capelli neri pettinava
fin sugli orecchi, e fra la gente andava
come madonna, e non andava a messa...
Cercava, sÌ, le povere sperdute
chiese, profanamente, per udire
al fruscio delle sete brividire
il silenzio dentro nicchie mute...».
Questo gli amici ti racconteranno!
Amica mia, non credere a nessuno,
se pure un giorno ti dirà qualcuno:
«Quella donna l'amò per quasi un anno...».
Ma, solo, credi, quando la mia
mamma ti dica: «Fausto amava i fiori
di carta, i quadri multicolori,
soffriva paesana nostalgia...
Tornò fra noi quand'era primavera:
con un filo di perle aveva fatto
una cornice a un piccolo ritratto...
Mi portò, pure~ un bel Gesù di cera.
Fausto voleva la felicità,
ripeteva: "È nascosta fra due monti..."».
E credi a mamma mia, se ti racconta:
«Pianse, una notte: ma, perché, chissà?..».
da Poesie provinciali