Poesia di Enzo Ramazzina
La sepoltura del cane
Ho sepolto tra i rovi e il biancospino,
là, presso il varco delle antiche mura,
il mio vecchio levriere. A lui vicino
la bruna talpa, pavida e insicura,
sopra il tumulo arranca e si trascina.
C'è chi lascia e chi resta, ond'io, seduto
dove il trifoglio al luppolo s'abbina,
l'animo affogo in un dolore muto
e il labbro impercettibile mi trema.
Ma poi, se il ciglio gravido s'imperla,
è perché penso che alla tappa estrema
volge il mio passo sotto infausta gerla.
E ancor che all'occhio la membrana prema,
vedo la talpa e non vorrei vederla.