Poesia di Domenico Marras
Zappa e penna
Una Zappa, erettasi per prendere
fiato ed alleviare un poco la stanca
schiena, ad una Penna che, con l'ombretto
sugli occhi, con le labbra tinte e le unghie
smaltate, le passa davanti tutta
arieggiata, guardandola dall'alto
in basso e dal basso in alto: Signori',
perché mi guardi con tutta quell'aria
di superiorità, ed anche schifata?
Forse perché sono sporca e sudata?
Se sono sudata e sporca, lo sono
perché lavoro la terra, non sono
seduta ad una scrivania come te,
piccola vanitosa e stupidella.
Cosa, cosa? tu, ignorante come una
capra, ti permetti di dare della
stupida a me, alla signorina Penna,
discente dei più grandi professori?
Gesù, Gesù, come sta andando il Mondo.
Signorina Penna, sta andando male,
lo so, ma è governato dalle Penne,
non da noi lavoratrici agricole.
Se avessimo governato noi, forse...