Poesia di Domenico Marras
Nelle terre sommerse
La diga sul Rio Cuga, pur avendo
sommerso tantissima terra, è stata
una cosa bella, meravigliosa,
perché la preziosa acqua, in grandissima
misura piovana, da lei imbrigliata,
anziché andare dritta dritta al mare,
disseta la gente che stanzia a valle
e irriga, rendendola più fertile,
buona parte della Nurra algherese,
migliorando così molto la vita.
Però c'è il rovescio della medaglia:
c'è che in quelle belle terre sommerse
io vi ho lavorato mille e più giorni,
ed assieme a me tante altre persone,
e nei secoli, eserciti di gente,
per tanto, sotto quell'oceano d'acqua,
ci sono tanti miei cari ricordi,
ai quali non posso più far visita
e con loro passeggiare nei luoghi
dove li ho visti nascere e crescere,
come invece faccio con i ricordi
di Su Piubere, Banzoso, Cambone
e quasi tutte le campagne di Uri
che mi han visto bracciante o pastorello,
ma devo aspettare che siano loro
ad emergere ed a venire da me,
inzuppati d'acqua e morti di freddo.