Poesia di Domenico Marras
Marito violento
La giornata era bella, luminosa,
Però improvvisamente, in un baleno
S'è incupita, è diventata plumbea.
Alzati gli occhi al cielo per vedere
Il perché di tale annuvolamento,
Rimasi di stucco, pietrificato:
Il cielo era ancora limpidissimo:
Non c'erano nuvole, né piccole
Né grandi: neppure un piccolo cirro,
Era il Sole invece che aveva il volto
Scuro, nero come la pece e truce.
Mentre la Luna, con la quale aveva
Appena litigato per motivi
Disdicevoli: un rapporto negato,
Tutta tremante, raggomitolata
Nell'angolo di un piccolo divano,
Piangeva, aveva gli occhi tumefatti,
Una fortissima emorragia al naso,
E tutto il corpo pieno di lividi.