Poesia di Domenico Marras
Cielo Turchino
Carissimo Cielo turchino,
Nella tua alta volta celeste
Vi si vedono incastonate
Miliardi di lucenti stelle;
E da li su, certo, hai veduto
Quante volte sono caduto
(E quante volte cadrò ancora!),
In questo sentiero tortuoso,
Ripidissimo e accidentato
(Imboccato sbadatamente),
Nel quale non si vede mai,
A causa del buio fittissimo,
Dove si va a posare il piede.
Perciò ti chiedo, ti supplico:
Perché non me ne regali una?
Se avessi una delle tue stelle,
Anche una piccola piccola,
Non ruzzolerei più per terra
E non mi romperei più le ossa,
Come molto spesso è accaduto;
E l'anima mia, senza avere
Colpa alcuna, non pagherebbe
Mai più per le tante cadute
Del mio fragilissimo corpo.