Poeti Emergenti -
Poesia di Cosimo Ottaviano -
Cosa ci resta?-
( dopo terremoto d’Abruzzo) -
Di pietra il cuore resta dinanzi a tante bare,
non più lacrime ci sono in quella piazza,
e non ci sono più gli affetti, né strilli, né schiamazzi.
Ed anche senza lacrime, non ci resta che il pianto.
Son finite nella notte, son finite tra i mattoni,
son finite nel cemento e nella polvere.
Son finite sul gatto di peluche, testimone dell’orrore,
son finite sugli appunti pronti da studiare,
Son finite insieme a loro le giovani speranze
ormai perdute in un baleno di terrore.
Non resta che il rimpianto per chi resta,
un bacio o una carezza rimandati,
un semplice saluto dal trillo di un telefono.
Fiumi di parole restano mai dette,
restano mai scritte lettere d’amore,
teneri messaggi restano inespressi,
restano scolpiti sopra i bianchi volti,
sugli sguardi vuoti che lasciano nell’aria
ciò che resta e al vento vogliono affidare.
E intanto, resta quel che resta!