Poesia di Arturo Graf
Sull'erba
L’erba è una buona cosa
Per l’insetto e pel branco,
E ancor per l’uomo stanco,
Per l’uom che si riposa.
Mentr’ei siede sull’erba,
Fuor dell’usata gabbia,
Ogni rancor ch’egli abbia
Si smorza e disacerba.
Mentre supino giace
Sui flessuosi steli,
Vede nell’alto i cieli
E può sognare in pace.
Si rizza a lui dattorno
Qualche succinto fiore:
Vive il fior poche ore;
Vive l’uom qualche giorno.
Una minuta plebe
Ivi presso fatica:
Come l’uom la formica
Si struscia per le glebe.
Adagio un grillo miete;
Vïaggia nel rigagno
Una chiocciola; il ragno
Distende la sua rete.
Tra’ fuscelli si spalla
Una lumaca inerme:
Ronza un moscone; il verme
Disprezza la farfalla.
E l’uom che si riposa
Sente d’esser fratello
Del verme e del fuscello
E d’ogni nata cosa.
Mentr’ei giace sull’erba
Nauseato, sfinito,
Gli passa ogni prurito
Ed ogn’idea superba.
Mentr’ei stassi a giacere,
Vede fuggir per l’aria
L’illusïone varia
Delle nubi leggiere.
Mentr’ei giace supino,
Vede assai lunge il cielo;
Sente, fra stelo e stelo,
La terra assai vicino.
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