Poeti Emergenti
Poesia di Tony Basili
Petrella
Quando l’aurora il sol sospinge in cielo
Sparge liquor d’argento il colle e il piano,
l’erba dei prati ricopre d’un velo
Di tenui fili retti da lontano
E una dorata luce l’attraversa
Che di fulgore tutta par aspersa,
Poi ogni cosa inizia a fumigare
Come camino d’orbale casolare.
E’ un vago sogno tra dorate gole
Tra le pendici di montuose stole
Ove un angelo con i baffi neri,
Pari al poeta, per arcani sentieri,
Fece discender col suo poter arcano
in questa valle chiusa, ove dal piano
s’erge un colle di ruderi famosi
tra lentischi e ginestre portentosi,
di blocchi squadrati dall’erta scossi
dal forte vento, e scesi giù nei fossi.
Ché qui alcuno sentia verun pudore
di ricordare i tempi in cui il valore
dei signor della Feltria, conti Guidi,
dusser qui l’insegne dagli marini lidi
ed in torri e palazzi poser dimora
il cui splendor nelle vestigia è ancora.
L’angelo fisse gli occhi a un fatto strano
Che nella contrada v’era un che d’arcano:
che tutti parean periti gli augelli
o volar non sapean né far saltelli:
eran immobili su trespoli di paglia
fatti di lattoni e secca ramaglia
e da tanto parean non esser vivi
né conoscer il cielo di quei clivi
sui quali scender dalla diruta torre
coll’ali lievi, ove il Marecchia corre,
tra i borghi, che son dai tempi antichi
e le scure glebe di campi aprichi,
e a lor si pon solerte ad insegnare,
sebbene morti per farli volare.
Si misero quelli a un tratto a roteare
le spente luci e l’ali a remigare,
Presero poi a lanciarsi dalle torri
Che avean visto solo nibbi ed astorri.
Una dimora fu a tal prodigio vista
Sorger tra prati come un’ametista
Ove ora s’ ozia in dolce compagnia
Tra svaghi e favoleggi in allegria
Che come tesori nascono dal cuore
Sol per unione e vincolo d’amore.
30.12.99