Poesia di Tony Basili
Biblide ed Eaco: un amore vietato(dalle Metamorfosi di Ovidio IX )
Di portenti ne accadevano una volta,
Strani da causar stupore e dolore,
E la passione di Biblide fu stolta
Che per Eaco s’infiammò d’amore,
Ma questo guarda un pò era il fratello,
Perciò n'avea una gran fitta al cuore,
Ma baciarlo poi era sì dolce e bello,
se rimanea tra i fini del pudore!
e l'amore crescea ed un gran fardello
era per lei, con la gente, chè l’onore
dovea salvar, che non era sciocca,
però il fuoco la brucia e dà malore:
“O potessi” pensa, tenendosi la ciocca,
avere un altro nome e non il suo,
Lo amerei e nessuno ci mette bocca,
Ed il mio corpo allor sarebbe suo,
o caro Eaco, e la tua bella bocca
potrei baciar e tutto il corpo tuo!”
Ma lo vedea lontan com'un'ardua rocca
e non reggea ché la passione forte
La forza le rendea sì debole e fiocca
Che le facea dir, meglio la morte,
senza l’amore di Eaco, disperata,
chè subire non potea tale sorte,
E se Giove Giunone avea amata,
sua sorella, e pur Oceano Teti,
e pur Saturno Opi avea sposata,
perché per lei così, questi divieti?!
Chè amare è bello, ove il cor ti porta,
si dicea così, per romper le reti
del talamo coniugal e aprir la porta,
per andar dove ti par senza paura
chè Venere con Amor son di scorta.
Non la vedea però tanto sicura,
Che tal libertà è solo degli dei,
non di fanciulla d'umana natura,
ed i senza regola fur detti rei
dalla gente che a infamarli dié stura;
sicchè d’amor fremea tra piagnistei,
ma un giorno più pressa da la iattura,
ch’era sì forte, pensò a un biglietto,
e al fratello scrive; ma che sventura
pensò d’avere ché come un furetto
talmente s'indignò per l’indecenza,
che fuggì e non si seppe ove diretto,
e ora piange, senza più prudenza,
rivelando qual era il suo segreto
e svergognata fu d’incontinenza,
Chè conto non ha tenuto del divieto.
Disperata vagò per monti e piani
In cerca d’Eaco, e un divin pio decreto,
la mutò in fonte dai poteri arcani.
19-14.02.2020