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Poeti Emergenti -
Poesia di Tony Basili -
Il colle della mola

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Sul colle di coccole aulente

Della mola, dal piano salente

In un folto di ginestre odorose

Cerco di capire le cose

E andando su e giù per il pendio

Di portare al cuore l’oblio

E di slancio monto ogni dosso

Ma per quanto sforzi non posso.

Spirare tra le querce frondose

Sento ciò ch’essenzia le cose

Ed il vecchio castagno fa eco

Al furore che dentro io reco.

Non potrò ancora tradire

Il modo natural di sentire

Ed offrire le terga al tuo brando

Per amor dei figli e il dimando

Tuo astuto confuso subire.

Non posso sopportar le tue ire

Che da tempo m’hanno intrigato

Il cor ed il volto segnato.

E non voglio or ne son certo

Subir il pesante tuo serto

Di spine sul capo perchè penitente?

Per andare com’ora assente

Ai consigli che al bosco mendico;

Per amore non più m’affatico

E se fuggire dal rostro è fatale

Or la brezza mi sani dal male.

Più non vago ormai tra il folto

Stremato a cercar chi sa cosa

La mia mente è stanca e si posa

Sul colle ov’è udibile il colto

Pensar che da tempo ho cercato

Tra i quieti castagni m’è grato

Ricordare i più dolci sorrisi,

I fiori dipinti nei visi

Di amiche che un giorno ho incontrato.

Ora basta questo è il  tempo

Di lontanar gli sciocchi prudori

Della gente che mi pare di fuori

E si diverte a giuocare di fino

Inventando vani e sciocchi decori

Io vengo  a te mio destino

Con un passo adatto al  cammino.

7/88

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