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dantealighieri
Poesia di Tony Basili
Gli invidiosi

Al secondo girone appena giunti
Sentimmo vanir pe’ l’ aria una armonia
Da una fila di vani spiriti compunti

Che volavano ad un lato della via
E nessun di lor di noi s’accorse
E di me anco che l’ombra mi fa spia

Mostrando ch’ero vivo e nessun corse
Da me tanto da farmi rallentare
Il passo pur lento, da mettere in forse

Se mai potessi in su continuare
Ma il mio tutor uno spinton mi diede
Che mi fece un poco incespicare

Capii così che il mal che là si vede
Punito era d’ occhi chiusi col ferro
E c'un mantel di pietra infino al piede.

La prima anima che passò volando
“Vinum non habent” sì spirava
E quella dietro pur di sè celando

“io son Oreste”e non si fermava
E un’altra “Amate da chi male aveste”
Che come l’altre pur non si mostrava

E chiesi allor quali anime sì preste
Eran queste che di tanto amore
Cantavan esempi fuggendo leste

Ed il duca che vide il mio stupore
Sì mi ragguagliò, “ qui l’invidia sferza
Il voler divino p’ emendar l’errore,

E cantan la carità ch' avean persa
Ma se guardi in là verso la ripa
Vedrai ancor più come lor si sterza

Che ci son anime ch’ un manto stipa
Di un gran peso e l’un l’alta tiene
Con l’amor di cui di là ognun s’impipa.

Mi parea di far chissà che sfregio
D’andar in mezzo a lor non visto
Perciò mi volsi a lui cui l’andar deggio

Che senza il mio dir chè n’ero tristo,
Parla lor mi disse, ma sii lesto,
Che restar gli noce pur se hai visto

Qualcun del tuo paese, ché molesto
È fermarli e indugiare a domandare,
Ché questo è luogo ove non fa testo

Il danno che si fè, ma l’espiare
E provan uno sgomento che li pressa
Quando salvezza più vicina appare

E perciò vedi quanto più fa ressa
La voglia d’andar di questi penitenti
Più di quanto fan all’uscir di messa

Poi ch'assaporato han i buoni intenti
Dal prete che sull’altare con l’incenso
Li porta ver sé sebben d'altri intenti

Vidi allor chi d’ un pondo immenso
Corcato era ma con un fil di voce
“mio fra..”dicea e d’altro or ti dispenso!


5.10.17

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