Poeti Emergenti
Poesia di Tony Basili
Devoluctionj
24/11
Né d’armi o cavalier voglio parlare
Ma, del tempo, che passa e tutto perde
Delle cose che mi fanno innamorare
Ed ora le guardo, lontane e acerbe,
Perché, questo, così infin ci riduce
All’improvviso, al buio, senza luce.
Ieri ancora il vigore era grande
E la mattina vedendo la montagna,
Or ci vado, mi dicevo ed in un istante
Su ci montavo, ch’era una cuccagna;
Ma poi di botto pur le scale son di peso:
Per qual malia, chi posso aver offeso?
Immaginavo di poter ancor per anni
Tagliare sterpi, correre e amare…
E ora di colpo mi trovo nei panni
Di chi di punto non lo può più fare
Ed un calor il corpo tutto mi serpe
E mi ritrovo, come un tronco, inerte.
Potrei dir che non ho tempo di star male
Come ho fatto finora a piantar la vigna,
Ma questa volta è dura e non le cale,
Passa il tempo, si radica e s’intigna
Ed ogni cosa che aggiustava una tisana
Or mi par molto diverso, porca puttana.
Non m’arrabbio, ché pure la natura,
Invidierà pure lei la mia forza
Ed io che ne avevo tanta premura…
Ch’ogni giorno le davo la mia borsa
Ma ora il tempo, lui, mi ha fermato
E mi ritrovo un pulcino bagnato.
Ma se il braccio non tiene più la vanga,
Se la pompa non tiene alto il timone
E cede il vigore in una stanca
Come talvolta ho detto, da coglione,
Non è detto poi che il fin sia giunto
E mi ci adatti, or tutto compunto,
Ché non so se ‘sto fatto è di natura
Contro la quale è inutile la forza
O se è per dispetto o per iattura
Cui opporsi val con ogni risorsa,
In ogni caso questo non mi frena
A far quel che faccio, sempre in piena.
12.11.11