Poesia di Tony Basili
53) Come Lesbia
Povera Lesbia, come sei ridotta,
per invidia della gente, cui fai festa,
finisci per rovinar la tua condotta
che devi capir che qui non è sì presta
a rifiorir se male ti s’aggrotta
né potrai mostrar più dritta la testa
ché nel borgo già sei conosciuta
come lei che era su e ora è caduta..
Non sei da Serse, ma non è da poco
Il posto trovato nella selva scura
Si vede da qui, tra la nebbia, fioco,
ma lontano dagli sguardi sei sicura;
né altro potrai trovar, s’altro trasloco
dovrai ripetere, perché la stura
di chiacchiere di vipere infoiate
ti impediranno di far altre cazzate.
Hai lasciato sul colle quel bel letto
ove siamo stati più di due lustri avvinti
e non hai cor,se pur per altrui dispetto,
snidata sei da questa casa e vinti
hanno i pudori tuoi, senza rispetto
ma ormai sono pare solo che pinti,
tesi a mantenersi la pagnotta
senza stupor, come un tanto a botta.
Quanti ricordi in questa casa lasci...
come hai potuto?Qui ben sei vissuta
e sei andata via ed tra brume or pasci
di certo sconfortata d’esser caduta,
che ti potevi inebriar tra fiori a fasci
ed or sei una badante fra cicuta
e questa ti convien usar da belva,
che, trama, ne fa uso e poi s’inselva.
Come tutto ciò appaia indegno
Di te che sei stata sempre delicata,
e per vari anni il mio sostegno,
il mio tesor, da tutti certo invidiata
ed hai lasciato il tuo ben senza ritegno,
che far pensar? che sei suonata,
ma alfin si placherà la rabbia scura
ma Aurora, tu hai rinnegato la natura
3.1.01