Poesia di Angelo Amato
Tiepida gioia
Mi trovo seduto,
sopra la desolata panchina,
dura,terribilmente immobile.
Il vento immenso,d'infinite bocche
mi percuote,violento e rumoroso.
M'aggrada questa tiepida solitudine
indago i miei affani
rovisto cose passate,polverose
quieto i turbolenti sensi
tra voli di fragranti colombe
e lievi stormire di foglie.
M'invade un insolita tiepidità
intatta,soffice come carezza.
Più non voglio essere ombra scura,
spaventapasseri fra indomiti animi,
radice buia tra rosse chiome.
Voglio accordare i miei dolori,lenirli
impedire loro la conquista,la vittoria
che si ripercuote su di me,
nel triste sguardo
quando sprofondo
in preoccupati silenzi.
Sorvegliato dal cielo,
vanitoso mostra un azzurro scandaloso.
Mi domando chi ti diede lo spunto,l'idea
per istaurare la tua celeste storia?
Buffo è il mondo
albeggiato d'indescrivibili misteri
da cose,
tremendamente belle,
meravigliosamente celate.
Passano inesorabili minuti
mentre i pazienti alberi,
sembrano sbuffare
all'infantile vento
troppo giocoso e burlone
per la loro dignitosa saggezza,
Resto immobile,rigido
accogliendo quest'imprecisi moti
una serena gioia mi sfiora
lieta e nostalgica.