Poesia di Angelo Amato
Mi rivedo
Rivisitandomi,
avertii qualcosa,un odore,
un alito di vita vera
tra tanti stupidi ideali.
La vita scura, l'infanzia disordinata
dovevano lasciarmi,ritirare i laceranti aghi.
In questa rimarginazione,
-disgelo della mia anima-
ho assaggiato il gusto della semplicità
la leggerezza,più profonda del cielo
tra ragionamenti che
reggevano gli sputi della commiserazione.
Ho combatutto valorosamente
il duro sistema del silenzio
un sistema che incendia le gioie.
Ripescando frammenti perduti,
margini della mia vita
abbandonati,persi,decaduti
offrendogli una nuova colorazione
donandogli carnale passione.
Rovistai i miei arnesi,
se pur polverosi
conservavano la guerriera forza,
presi il potente scalpello
e incisi i miei nuovi lineamenti,
e da buon uomo di terra,figlio delle zolle,
sradicai ortiche pungenti
nei campi
della mia campagna.
Venne il giorno in cui
la mia anima si dischiuse,
come un fiore di colori folli
troppo tempo al buio,
e potei sentire
quest'invasione voluminosa,
dopo che
la mia terra
fu invasa da crudeli inverni
e incessante neve
di grigio tragico,
ora,
nel giorno di azzurro marcato
nell'ora più calda,di bianca luce
abbraccio
la mia nuova definizione.