dal Diario di Anna Frank
Mercoledì, 24 giugno 1942
27 Gennaio Giornata della Memoria
Cara Kitty,
fa un caldo soffocante; si sbuffa, si cùoce, e con questo caldo mi tocca di andar sempre a piedi. Adesso capisco quanto sia comodo un tram, soprattutto se aperto, ma è un pezzo che noi ebrei non possiamo servircene; a noi, per carrozza debbono bastare le gambe.
Ieri, verso mezzogiorno, dovetti andare dal dentista in via Jan Luyken. C'è un bel por di strada dalla nostra scuola che è allo Stadstimmertuinen; in classe, nel pomeriggio, poco mancò che mi addormentassi.
Per fortuna l'infermiera del dentista mi offerse da bere: è proprio una cara persona.
I soli mezzi di trasporto di cui possiamo ancora servirci sono i traghetti. Per la Joseph-lsraelskade passa un piccolo battello, e il conduttore ci ha subito preso a bordo appena gliel'abbiamo chiesto. Non è colpa degli olandesi se noi ebrei corlduciamo un'esistenza così grama.
Vorrei non dover andare a scuola; mi è stata rubata la bicicletta durante le vacanze di Pasqua, e quella di mamma il babbo l'ha data in custodia a dei cristiani. Ma per fortuna le vacanze si avvicinano a grandi passi; ancora una settimana, e il tormento è finito.
Ieri mattina m'è successa una cosa divertente. Passavo davanti a un deposito di biciclette quando qualcuno mi chiamò.
Mi voltai e vidi dietro di me un simpatico ragazzo che avevo incontrato la sera prima a casa della mia amica Eva.
Si avvicinò un po' imbarazzato, e si presentò: «Harry Goldberg ». lo ero un po' stupita e non sapevo bene che cosa volesse, ma subito. tutto si chiarì. Harry desiderava intrattenersi con me e accompagnarmi a scuola. «Se devi andare dalla stessa parte, ben volentieri» risposi io, e così ci incamminammo insieme. Harry ha sedici anni e sa parlare di tutto con molto spirito. Stamane mi ha di nuovo aspettato e probabilmente continuerà così.
La tua Anna
Giornata della Memoria, importanza di ricordare il 27 gennaio abbattimento dei cancelli di Auschwitz.