Poesia di Johannes Joergensen
Giorno d'autunno
Era una giornata d'autunno malinconica
e fredda. Su tutte le siepi c'erano i frutti
rossi della rosa canina e del sorbo;
su di ogni foglia la nebbia aveva deposta
una piccola perla: non si vedeva altro che
dell'erba vizza e foglie Ingiallite.
Per le vie fangose passava ogni tanto
un biroccaio solitario, e il birocciaio,
con una grossa sciarpa di lana al collo,
ogni tanto divincolava le braccia per rlattlvare
la circolazione del sangue e riscaldarsi
un poco. Era proprio una giornata triste!
Quegli uomini che sono chiamati poeti se
la passeggiavano, e si rallegravano a vedere
tutta quella tristezza, perché poi mettevano
quella tristezza in versi e la vendevano
ai giornali illustrati.
e fredda. Su tutte le siepi c'erano i frutti
rossi della rosa canina e del sorbo;
su di ogni foglia la nebbia aveva deposta
una piccola perla: non si vedeva altro che
dell'erba vizza e foglie Ingiallite.
Per le vie fangose passava ogni tanto
un biroccaio solitario, e il birocciaio,
con una grossa sciarpa di lana al collo,
ogni tanto divincolava le braccia per rlattlvare
la circolazione del sangue e riscaldarsi
un poco. Era proprio una giornata triste!
Quegli uomini che sono chiamati poeti se
la passeggiavano, e si rallegravano a vedere
tutta quella tristezza, perché poi mettevano
quella tristezza in versi e la vendevano
ai giornali illustrati.