Poesia di Camillo Sbarbaro
L'ultimo grappolo
L'ultimo grappolo
Capita all'uomo che d'autunno spoglia
la vite, sulla scala che ne fruscia
tra i pampini arrossati, di scoprire
un superstite grappolo.
Ne colma la mano, preso d'infantile gioia;
soppesa quasi non credesse agli occhi.
Alla sua sete riserbò l'annata .
quel frutto, glielo maturò l'estate,
glielo dorò il sole dell'autunno,
la pianta vi spremé l'ultimo succo.
Cola zucchero l'acino che sguscia
in bocca per non perdere una goccia;
ogni acino lo riga di delizia
silenziosa...
Guardan gli occhi felici e rassegnati
col grappolo scemare
la sua prima, fors'ultima dolcezza.
la vite, sulla scala che ne fruscia
tra i pampini arrossati, di scoprire
un superstite grappolo.
Ne colma la mano, preso d'infantile gioia;
soppesa quasi non credesse agli occhi.
Alla sua sete riserbò l'annata .
quel frutto, glielo maturò l'estate,
glielo dorò il sole dell'autunno,
la pianta vi spremé l'ultimo succo.
Cola zucchero l'acino che sguscia
in bocca per non perdere una goccia;
ogni acino lo riga di delizia
silenziosa...
Guardan gli occhi felici e rassegnati
col grappolo scemare
la sua prima, fors'ultima dolcezza.