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La filastrocca dei Passerotti
di Lina Galli
Brr che gelo!
Un gran brivido percorre
gli alberelli dispogliati
ed increspa tutta l'acqua
dei laghetti, dei fossati, che per essere al riparo
chiama in fretta Mastro Ghiaccio,
perchè sopra la cunetta
con bell'arte e con gran cura,
faccia in fretta, in fretta, in fretta
una crosta molto dura.
C'è per tutta la campagna
il silenzio e lo squallore.
Gl'insettucci ad uno ad uno
son spariti sotto terra.
Le formiche hanno sbarrato
il portone ai formicai.
Solo i Passeri
sventati
storditacci
sbarazzini,
sono rimasti rabbuffati
per i tetti a pigolare
e a volare pei camini.
Ma allorchè la notte cala
tanto fredda e tanto oscura,
e la tramontana fischia
così forte che impaura;
che al capino sotto l'ala
giunge solo il lamentìo
dei grandi alberi gementi,
sotto i tegoli sgomenti
se ne stanno i Passerotti.
Se ne stan rabbrividendo,
col capino sopra il cuore,
che ora batte e trema forte
di paura e di dolore.
Ma che importa
tutto questo,
se doman risplende il sole?
Torneran nel nuovo giorno,
torneranno a saltellare,
a giocare,
a folleggiare..
finchè una notte
verrà Gelo e nel sopore,
fermerà con le sue dita
pur quel piccolo tremore.
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