Epigrafe per i caduti di Marzabotto
di Salvatore Quasimodo
Questa è memoria di sangue
di fuoco, di martirio,
del più vile sterminio di popolo
voluto dai nazisti di von Kesselring
e dai loro soldati di ventura
dell’ultima servitù di Salò
per ritorcere azioni di guerra partigiana.
I milleottocentotrenta dell’altipiano
fucilati ed arsi
da oscura cronaca contadina e operaia
entrano nella storia del mondo
col nome di Marzabotto.
Terribile e giusta la loro gloria:
indica ai potenti le leggi del diritto,
il civile consenso
per governare anche il cuore dell’uomo,
non chiede compianto o ira,
onore invece di libere armi
davanti alle montagne e alle selve
dove il Lupo e la sua Brigata
piegarono più volte
i nemici della libertà.
La loro morte copre uno spazio immenso,
in esso uomini di ogni terra
non dimenticano Marzabotto,
il suo feroce evo
di barbarie contemporanea.
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Albert von Kesselring era il comandante delle forze tedesche operanti in Italia. Al processo di Norimberga contro i criminale di guerra fu condannato prima a morte, poi all'ergastolo. Nel 1952 fu liberato dagli inglesi. La Repubblica di Salò, rappresenta la fase finale della dittatura fascista. Il paese di Marzabotto viene raso al suolo: milleottocentotrentasei civili vengono uccisi