Santa Chiara
Grandi donne della storia
Nasce da nobile famiglia ad Assisi nel 1194. Il padre si chiama Favarone ed è conte; la madre, Ortolana, è tutta dedita all'educazione dei figli. Quando Chiara ha 15 anni, ascolta una predica di san Francesco: l'esempio della completa rinuncia la impressiona profondamente.
Per un anno Chiara riflette e prega, poi decide di andarsene da casa.
San Francesco la ricopre di una rozza tunica e l'accompagna in un vicino monastero di suore.
I parenti scoprono dove si è rifugiata e accorrono.
Ma Chiara non si lascia convincere a tornare indietro. Si ritira nella chiesa di San Damiano e lì vive per 42 anni, quasi sempre malata, ma sorretta da una grandissima fede.
Il suo fervore attrae molte amiche e anche sua madre e la sorella minore Agnese, che diventerà santa pure lei.
Un rigoroso ideale di povertà è alla base della Regola da lei redatta nel 1247, approvata da Innocenzo IV nel 1253. Due i princìpi fondamentali: il divieto di ogni possesso e l'obbligo di vivere di elemosina.
Quel giorno
18 marzo 1212, la notte dopo la Domenica delle Palme. È il giorno che segna la mia vita,
un giorno benedetto da Dio. In mattinata sono andata in duomo per ricevere la palma, ho ascoltato Francesco. Adesso ho deciso: lascio la mia famiglia per formame un'altra che spero più numerosa. E' buio, esco di casa, un'amica mi accompagna. Francesco ci aspetta nella chiesa rurale di Santa Maria degli Angeli, aIIa Porziuncola, nella pianura sottostante Assisi.
E' una notte fredda e stellata. Entro in chiesa e sono felice, i dubbi sono svaniti come d'incanto.
So che i miei genitori verranno a cercarmi, so che dovrò parlare a lungo con loro, ma alla fine capiranno. Francesco è li con i suoi confratelli. Sorride, mi copre con una tunica, mi taglia i capelli. Preghiamo. Mi sono data totalmente a Dio: posso essere povera, perché ho la sua ricchezza.