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La Divina Commedia di Dante Alighieri

Inferno 
Canto XXVII

Ancora Ottavo cerchio, Ottava Bolgia.

Alla fiamma di Ulisse e Diomede segue quella di Guido da Montefeltro, che chiede a Dante notizie della sua terra. Panorama politico della Romagna nel 1300.
Poi Guido narra come, essendo sulla via della salvazione, fu risospinto da Bonifazio VIII nel peccato, fidandosi nell'assoluzione preventivamente datagli dal papa,
ma dimostrata non valida, alla sua morte, da un demonio.

Già era dritta in su la fiamma e queta
per non dir più, e già da noi sen gia
con la licenza del dolce poeta,

quand'un'altra, che dietro a lei venìa,
ne fece volger li occhi a la sua cima
per un confuso suon che fuor n'uscia.

Come 'l bue cicilian che mugghiò prima
col pianto di colui, e ciò fu dritto,
che l'avea temperato con sua lima,

mugghiava con la voce de l'afflitto,
sì che, con tutto che fosse di rame,
pur el pareva dal dolor trafitto;

così, per non aver via né forame
dal principio nel foco, in suo linguaggio
si convertïan le parole grame.

Ma poscia ch'ebber colto lor vïaggio
su per la punta, dandole quel guizzo
che dato avea la lingua in lor passaggio,

udimmo dire: "O tu a cui io drizzo
la voce e che parlavi mo lombardo,
dicendo 'Istra ten va, più non t'adizzo',

perch'io sia giunto forse alquanto tardo,
non t'incresca restare a parlar meco;
vedi che non incresce a me, e ardo!

Se tu pur mo in questo mondo cieco
caduto se' di quella dolce terra
latina ond'io mia colpa tutta reco,

dimmi se Romagnuoli han pace o guerra;
ch'io fui de' monti là intra Urbino
e 'l giogo di che Tever si diserra".

Io era in giuso ancora attento e chino,
quando il mio duca mi tentò di costa,
dicendo: "Parla tu; questi è latino".

E io, ch'avea già pronta la risposta,
sanza indugio a parlare incominciai:
"O anima che se' là giù nascosta,

Romagna tua non è, e non fu mai,
sanza guerra nei cuor de' suoi tiranni;
ma in palese nessuna or vi lasciai.

Ravenna sta come stata è molt'anni:
l'aquila da Polenta la si cova,
sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni.

La terra che fé già la lunga prova
e di Franceschi sanguinoso mucchio,
sotto le branche verdi si ritrova.

E 'l mastin vecchio e il nuovo da Verrucchio,
che fecer di Montagna il mal governo,
là dove soglion fan dei denti succhio.

Le città di Lamone e di Santerno
conduce il lïoncel dal nido bianco,
che muta parte da la state al verno.

E quella cui il Savio bagna il fianco,
così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte,
tra tirannia si vive e stato franco.

Ora chi se', ti priego che ne conte;
non esser duro più ch'altri sia stato,
se 'l nome tuo nel mondo tegna fronte".

Poscia che 'l foco alquanto ebbe rugghiato
al modo suo, l'acuta punta mosse
di qua, di là, e poi diè cotal fiato:

"S'io credesse che mia risposta fosse
a persona che mai tornasse al mondo,
questa fiamma staria sanza più scosse;

ma però che già mai di questo fondo
non tornò vivo alcun, s'i' odo il vero,
sanza tema d'infamia ti rispondo.

Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero,
credendomi, sì cinto, fare ammenda;
e certo il creder mio venìa intero,

se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!,
che mi rimise ne le prime colpe;
e come e quare, voglio che m'intenda.

Mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe
che la madre mi diè, l'opere mie
non furon leonine, ma di volpe.

Gli accorgimenti e le coperte vie
io seppi tutte, e sì menai lor arte,
ch'al fine de la terra il suono uscìe.

Quando mi vidi giunto in quella parte
di mia etade ove ciascun dovrebbe
calar le vele e raccoglier le sarte,

ciò che pria mi piacea, allor m'increbbe,
e pentuto e confesso mi rendei;
ahi miser lasso! e giovato sarebbe.

Lo principe de novi Farisei,
avendo guerra presso a Laterano,
e non con Saracin né con Giudei,

ché ciascun suo nimico era cristiano,
e nessun era stato a vincer Acri
né mercatante in terra di Soldano,

né sommo officio né ordini sacri
guardò in sé, né in me quel capestro
che solea fare i suoi cinti più macri.

ma come Costantin chiese Silvestro
dentro Siratti a guerir de la lebbre,
così mi chiese questi per maestro

a guarir de la sua superba febbre;
domandommi consiglio, e io tacetti
perché le sue parole parver ebbre.

E poi ridisse: 'Tuo cuor non sospetti;
finor t'assolvo, e tu m'insegna fare
sì come Penestrino in terra getti.

Lo ciel poss'io serrare e diserrare,
come tu sai; però son due le chiavi
che 'l mio antecessor non ebbe care'.

Allor mi pinser gli argomenti gravi
là 've 'l tacer mi fu avviso il peggio,
e dissi: 'Padre, da che tu mi lavi

di quel peccato ov'io mo cader deggio,
lunga promessa con l'attender corto
ti farà triunfar ne l'alto seggio'.

Francesco venne poi, com'io fui morto,
per me; ma un de neri cherubini
li disse: 'Non portar; non mi far torto!

Venir se ne dee giù tra ' miei meschini
perché diede il consiglio frodolente,
dal quale in qua stato li sono a' crini;

ch'assolver non si può chi non si pente,
né pentère e volere insieme puossi
per la contradizion che nol consente'.

Oh me dolente! come mi riscossi
quando mi prese dicendomi: 'Forse
tu non pensavi ch'io loico fossi!'

A Minòs mi portò; e quegli attorse
otto volte la coda al dosso duro;
e poi che per gran rabbia la si morse,

disse: 'Questi è de rei del foco furo'.
Per ch'io là dove vedi son perduto,
e sì vestito, andando, mi rancuro'.

Quand'egli ebbe 'l suo dir così compiuto,
la fiamma dolorando si partio,
torcendo e dibattendo il corno acuto.

Noi passamm'oltre, e io e 'l duca mio,
su per lo scoglio infino in su l'altr'arco
che cuopre il fosso in che si paga il fio

a quei che scommettendo acquistan carco.

Tutti i Canti dell'Inferno di Dante Alighieri

1 Inferno - Canto I Dante Alighieri
2 Inferno - Canto II Dante Alighieri
3 Inferno - Canto III Dante Alghieri
4 Inferno - Canto IV Dante Alighieri
5 Inferno - Canto V Dante Alghieri
6 Inferno - Canto VI Dante Alighieri
3 Inferno - Canto VII Dante Alighieri
8 Inferno - Canto VIII Dante Alghieri
9 Inferno - Canto IX Dante Alghieri
10 Inferno - Canto X Dante Alghieri
11 Inferno - Canto XI Dante Alighieri
12 Inferno - Canto XII Dante Alighieri
13 Inferno - Canto XIII Dante Alghieri
14 Inferno - Canto XIV Dante Alighieri
15 Inferno - Canto XV Dante Alighieri
16 Inferno - Canto XVI Dante Alighieri
17 Inferno - Canto XVII Dante Alghieri
18 Inferno - Canto XVIII Dante Alghieri
19 Inferno - Canto XIX Dante Alghieri
20 Inferno - Canto XX Dante Alighieri
21 Inferno - Canto XXI Dante Alighieri
22 Inferno - Canto XXII Dante Alghieri
23 Inferno - Canto XXIII Dante Alighieri
24 Inferno - Canto XXIV Dante Alghieri
25 Inferno - Canto XXV Dante Alghieri
26 Inferno - Canto XXVI Dante Alghieri
27 Inferno - Canto XXVII Dante Alghieri
28 Inferno - Canto XXVIII Dante Alghieri
29 Inferno - Canto XXIX Dante Alghieri
30 Inferno - Canto XXX Dante Alghieri
31 Inferno Canto XXXI Dante Alighieri
32 Inferno Canto XXXII Dante Alghieri
33 Inferno - Canto XXXIII Dante Alighieri
34 Inferno - Canto XXXIV Dante Alighieri
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