Poeti Emergenti -
Il mostro di ferro -
di Virginio Giovagnoli -
Nel silenzio di una campagna sonnacchiosa gira e sferraglia una massa rumorosa, sopra seduto il suo signor troneggia. Il mostro rugge (ruggisce) e sbuffa, con il terren s'azzuffa, su scoscesi pendii si arrovella, quando il sentiero cede più non si controlla. Si tinge di rosso il campo. Non è suo il dolore, non batte nel suo petto un cuore ma solo un motore. Il progresso con lui avanza ma per incuria, o per ignoranza, una mano nera il guidatore afferra, in un lasso di tempo, con il terrore negli occhi, lo riporta per sempre alla madre terra.