Poesia di Enza Lepore
Primavera
La campagna è rifiorita
e i fiori son sbocciati
le violette e margherite in mezzo ai campi
incantano lo sguardo di ogni gente,
i papaveri tra il biondo grano
vacillano tra il zefiro sereno;
frutta e ortaggi a quantità,
fragoline e ciliegine sono rosse, sono belle,
son la gioia di ogni bimbo
che aspetta la sua mamma
che le porta nel cestino dalla piazza e vuol farne una abbuffata.
Le farfalline variopinte
volan qua e di là,
anche l’ ape è ritornata
con il suo pungiglione
e si posa sopra i fiori
succhiando nettare per il miele.
Il contadino fischiettando va in campagna
con la falce sulle spalle e il pane nella sacca
per raccoglier frutti e ortaggi
dell’ amata primavera;
e tra i canti e stornelli
falciatori e contadine
lieti andran a far cerchi tra i covoni
a sentir la fragranza odor di grano
mieteran poi le spighe
mieteran poi l’ amore
e tra canti, aromi e fiori
più facile sarà
il lavoro che li aspetta;
ma al tramonto!...
quando vien la sera …
tutti farann ritorno alla casetta,
il gregge all’ ovile,
il contadino al casolare
dove c’è la sposa che l’aspetta
con una cenetta deliziosa.
Ma ad un passo dal rientro alla casetta,
soffermarsi ad osservare quell’ incanto della sera!
il rosseggiare del tramonto sopra i campi,
quella luce che trasporta via il sole e lo porta a dormire,
dando il posto alla luna pallida e serena,
aspettando poi il domani
con il sorgere del sole al nuovo dì.